È un dolce tipico gaetano. È così chiamato perché l’aspetto richiama quello delle carrube, nel dialetto gaetano chiamate sciuscelle. È un dolce quindi a forma di biscotto piatto allungato ricoperto di naspro al cacao. Per tale dolce va proposta la De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine).

Ingredienti: 1000 g di farina, 500 g di miele, 300 g di zucchero, lievito (10 g di carbonato ammonico), cacao, acqua 250 g, una manciata di pisto, secondo volontà, ma deve essere abbastanza speziato.
Ingredienti per il nastro: zucchero, cacao, acqua.

Porre in un recipiente tutto insieme, lo zucchero, il miele, l’acqua, gli aromi. Mettere il recipiente sul fuoco basso, e girare spesso per far sciogliere il miele. Su una spianatoia mettere la farina a cerchio e versare all’interno il composto e l’acqua. Impastare il tutto. Tagliare la pasta a pezzetti, dando la forma di biscotti lunghi ma piatti. Metterli poi su una teglia unta d’olio, distanti tra loro, infornarli a 200°C per circa 15 mimunti.
Il dolce esce dal forno molto secco. Allora va coperto con il “naspro” che contribuisce ad ammorbidirlo. Il “naspro va preparato almeno il giorno prima. Per il suo utilizzo bisogna prendere del naspro, aggiungere dell’acqua, e scioglierlo a bagnomaria, quindi ricoprire le sciuscelle, e farle asciugare all’aria fino a quando il naspro non solidifica.

Preparazione del naspro
Mettere 700 g di zucchero, 150g di acqua ed una manciata di cacao in un pendolino sul fuoco, facendo raggiungere al composto una temperatura di circa 115-120 °C, cioè quando esso fa il filo tra le dita, o quando gettato in acqua solidifica.
Versarlo sul banco e stemperalo, lavorandolo stendendolo per circa mezzora: il naspro si raffredda ed indurisce. Metterlo in recipienti chiusi per utilizzarlo il giorno dopo o successivi.

L'Associazione

Gaetavola nasce nel 2002 con l’intento di rivalutare le buone tradizioni gastronomiche del territorio comprendente Gaeta ed i comuni circostanti.

Dalle nostre tavole sempre più spesso scompaiono sapori ed odori che sono, o dovrebbero essere, parte integrante della nostra cultura e tradizione, soppiantati da prodotti commerciali che si assomigliano sempre di più annullando il gusto dei cibi.

La bontà di un pesce appena pescato, la fragranza di un dolce tipico, la freschezza di un’insalata di pomodori ovvero di un frutto appena raccolto costituiscono un piacere di non facile descrizione. La possibilità che si possa gustare qualcosa del genere nella preparazione del pasto di ogni giorno rappresenta uno dei motivi per cui si è costituita Gaetavola.

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