Le Vie di Gaeta – Vª edizione
29-30 Settembre 2007
Cominciamo questo racconto dalla fine, con un aggregarsi spontaneo delle massaie, che finita quella sana competizione generata dal dover propoporre e vendere il proprio prodotto e per concorrere all’ormai ambitissimo premio “il tavolo dell’ospitalità”, divenuto un vero e proprio “palio”, si sono radunate a consumare assieme a fine manifestazione quel poco che era avanzato, in un’unica grande famiglia tra musica e un bicchiere di vino; oppure potremmo cominciare dall’inizio quando, durante la mattinata, il direttivo dell’associazione, lavorava posizionando i tavoli, cartelli informativi e quant’altro serviva per la buona riuscita dell’evento.
Questo perchè parlare ancora di numeri dopo l’ enorme successo di pubblico di quest’anno è totalmente superfluo, va invece sottolineata la voglia di stare insieme e di sacrificio e riscoperto attaccamento per la propria città, che sta alla base dell’idea “Vie di Gaeta” che unita a straordinaria qualità dell’offerta gastronomica e dell’ospitalità che le massaie del borgo hanno offerto ai presenti, ha decretato il crescente successo negli anni di questa splendida manifestazione, dove, come detto, tutti sono e si sentono protagonisti partecipi e prim’attori di questo evento, d'altronde senza l’entusiasmo e la partecipazione di tutti non sarebbe sicuramente possibile pensare per Gaetavola alle “Vie di Gaeta” in questi termini numerici.
Per la cronaca le presenze durante le 5 o 6 ore del percorso gastronomico del 29 Settembre hanno sicuramente confermato se non superato le 20.000 unità dello scorso anno.
In un tripudio di colori, profumi e sapori le massaie di Via dell’Indipendenza hanno aperto le loro cucine ai visitatori per lasciargli degustare la grande varietà dei piatti della tradizione Gaetana; su tutte sicuramente la “Tiella” regina incontrastata del “Borgo”, ricercatissima nei suoi diversi ripieni, e poi nella tradizione ambivalente marinara e contadina di questo antico quartiere un’altra moltitudine di pietanze sia di terra che di mare ricche anche di contaminazioni provenienti da tutto il bacino del mediterraneo dovute al secolare commercio marittimo della città, il tutto accompagnato da vini nostrani e caserecci che ancora oggi qualche contadino produce per uso domestic e una piccola vendita.
Un mix di ingredienti, storia e cultura e specialmente entusiasmo popolare che ha reso “Le Vie di Gaeta” un percorso non solo gastronomico ma anche un viaggio tra la storia di Gaeta e del suo popolo, uno dei più fulgidi esempi di celebrazione dello “street food” in Italia, come riportato anche dal giornalista L. Jovino nel suo libro” Il Gusto Viandante-Cibi di strada nel Lazio”.
A partire dal primo pomeriggio fino a notte fonda gli avventori del percorso, tra un bicchiere di vino e un boccone di tiella, hanno riscoperto il rito antico, ma dotato di connotazioni moderne, dell’incontro, della convivialità, del coinvolgimento totale in una festa dove tutti si sentono partecipi e attori, accompagnati dalle musiche popolari dei gruppi Auranka, Macaria, Maltempo, Ven’trupea e Gruppo ricerca Muscicalia Aurunca per la direzione artistica di P. Moschitti.
Durante la serata l’associazione ha conferito due premi, il premio Gaetavola che ogni anno il direttivo conferisce a una persona, associazione, ente che si distingue per attaccamento ai temi non solo gastronomici cari all’associazione, che quest’anno sarà costituito da un follaro d’oro, riproduzione numero uno dell’antica moneta; e l’ormai contesissimo premio “Il tavolo dell’ospitalità”, assegnato da una giuria nascosta che girando tra i numerosissimi tavoli ha valutato la giusta media tra qualità del
cibo, il grado di accoglienza riservato all’ospite, l’addobbo del tavolo stesso assegnandolo quest’anno ai ragazzi dell’ ”Illogica allegria”.
Il premio Gaetavola 2007 è stato conferito, nella hall del “Quartuccio B&B”, al Pastificio Paone con sede in Formia alla presenza dei Sindaci delle due città del Golfo.
“Il pastificio, tra i suoi meriti, ha contribuito a valorizzare il territorio attraverso la produzione di un
alimento di qualità, cardine della dieta mediterrana; ha rappresentato e rappresenta fonte di occupazione ed è parte integrante, da anni, della nostra memoria alimentare.” Ha cosi motivato Cosmo Pesigi neo presidente di Gaetavola consegnando il premio nelle mani del Dott. Stefano Paone.
Grande sucesso anche per “Giochi e merende d’altri tempi”, che con la direzione artistica di A. Treglia, ha aperto in Piazza V. Capodanno la manifestazione, offrendo ai bambini la possibilità di divertirsi e recuperare, anche se solo per un giorno, lo spirito allegro ed aggregativi del gioco in piazza e di riscoprire le merende dei loro nonni e genitori, come pane, olio e zucchero, il maritozzo, la focaccia.
Domenica mattina, 30 Settembre, tutto esaurito per i tre percorsi del trekking urbano, passeggiando tra arte, storia, natura e paesaggio.
Gaeta è una splendida città di mare sul litorale laziale, le sue bellezze naturali e storiche l’hanno resa luogo ideale di vacanze sin dall’epoca romana.
La città ebbe un ruolo di spicco nelle vicende storiche italiane e, dopo i conflitti per l’unità d’Italia, fu l’ultima roccaforte Borbonica a capitolare. Ospitò numerosi papi e reali nell’imponente castello Angioino-Aragonese, Accanto al castello spicca il promontorio di
Monte Orlando, con le sue spettacolari falesie calcaree a picco sul mare ed un interessante patrimonio floro-faunistico.
Partendo da tali premesse l’associazione Gaetavola per il secondo anno consecutivo, ha deciso di proporre questo nuovo modo di fare turismo più libero e ricco di sorprese, che privilegia i panorami, i monumenti meno conosciuti, i luoghi dove avviene la vita quotidiana dei cittadini. Tre percorsi camminati tra beni
architettonici e paesaggistici, di inestimabile valore e bellezza,
alla scoperta della storia e della cultura della città.
La buona cucina è stata il giusto termine delle passeggiate con un pranzo tipico presso i ristoranti Antico Vico, Masaniello e Re Ferdinando II che aderivano all’evento. |