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Ormai
da anni le indagini epidemiologiche, riguardanti lo stato nutrizionale
in età evolutiva, dimostrano un costante aumento dell’incidenza
di eccedenza ponderale, favorito da stile di vita fondamentalmente sedentario,
regimi dietetici scorretti e, talvolta, disturbi relazionali genitori-figli.
Secondo il rapporto 2003 dell'Istituto Auxologico Italiano di Milano,
il Lazio ha raggiunto il non invidiabile primato assoluto in Italia
dell'obesità infantile: ragion per cui il Distretto sanitario
Formia-Gaeta della AUSL Latina sta tentando di comprendere ed arginare
il fenomeno attraverso iniziative informativo-formative, interventi
psicologici e screening auxologici, così come raccomandato dall'Istituto
Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione (I.N.R.A.N).
Il nostro ultimo lavoro, comunicato il 28 novembre 2003 all'VIII°
Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Specialisti in Scienza
dell'Alimentazione (A.N.S.i.S.A.) svoltosi a Verona, è stato
attuato in collaborazione con le Direzioni didattiche di Itri, Minturno,
I, II Circolo di Formia e I Circolo di Gaeta, con gli Istituti Comprensivi
“G. Rossi” di SS. Cosma e Damiano, “V. Pollione”
di Formia, “G.. Carducci” e “P. Amedeo” di Gaeta,
e con il coordinamento scientifico dell’Istituto Italiano di Patologia
Ambientale e di Ecologia (I.I.P.A.E.). |
Esso
è consistito, tra l'altro, in uno screening auxologico degli
iscritti alla classe III elementare nell'a.s. 2002/03 e nella revisione
dei dati di due precedenti ricerche sempre relative alla classe III,
effettuate nell'anno 1998/99 (con il coordinamento scientifico dell'I.N.R.A.N.)
e nel 2000/01 (con il coordinamento scientifico dell'I.I.P.A.E.).
Lo stato nutrizionale dei soggetti, per quanto riguarda la malnutrizione
per eccesso, è stato valutato facendo riferimento ai cut-off
di Indice di Massa Corporea (I.M.C.) per l'età evolutiva, proposti
nel 2000 da Cole per definire le condizioni di normalità, sovrappeso
ed obesità; la malnutrizione per difetto è stata accertata
mediante gli I.M.C. per sesso e per età francesi di Rolland-Cachera,
classificando come sottopeso i soggetti con I.M.C. < o = al 10°
percentile.
Nell'anno scolastico 2002/03 gli alunni studiati sono risultati con
un’età media di 8,7 aa. (range 8-10,2); un peso corporeo
medio pari a 34,4 Kg. (range 17,7-68,4); un’altezza media di 1,336
m. (range 1,162-1,513); un I.M.C. medio di 19,47 (range 11.22-31,21).
L'analisi dello stato nutrizionale per sesso (Dia. 1) ha evidenziato,
in particolare, una percentuale di obesità del 20,1% nel sesso
maschile (+2,6% rispetto al sesso femminile); nelle femmine il sottopeso
è stato pari al 3,7% (+2,4% rispetto al sesso maschile).
Dal confronto con gli screening precedenti effettuati nello stesso territorio
(Dia. 2) appare chiaro che, a fronte di una sostanziale stabilità
negli anni della percentuale dei soggetti sottopeso, v’è
stato un costante incremento della percentuale di individui obesi, che
nello stesso periodo sono passati dal 15,9% all’attuale 18,8%
(+2,9%), mentre la condizione di sovrappeso è aumentata solo
dello 0,9%.
Nonostante
qualche segnale incoraggiante nella modificazione delle abitudini alimentari
rilevato nel corso dei nostri studi precedenti ed in attesa della verifica
degli interventi educazionali in essere, riteniamo indispensabile adottare
ancora piu’ attente regole di prevenzione dell'obesità
infantile, partendo dalla gravidanza, insistendo sugli interventi di
informazione-formazione alimentare, oltre che di promozione dell'attività
motoria.
La sana alimentazione ed il precoce stile di vita attivo (che coinvolga
i genitori e che sia specifico per età, tipo di famiglia e di
ambiente) rappresentano infatti l’unico sistema in grado di contrastare
efficacemente i fattori primari di rischio delle malattie cardiovascolari
tipiche dell’età adulta.
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E’
indispensabile, inoltre, in armonia con le recenti “Linee guida
per una sana alimentazione italiana” a cura dell’I.N.R.A.N.,
l’educazione alla qualità e alla sicurezza degli alimenti
e al gusto della buona tavola: in sostanza l’uso dei piatti semplici
e salutari della tradizione mediterranea (Dia. 3), quali ad es. pane
ed olio d’oliva, pasta e fagioli arricchita con erbe aromatiche
delle nostre terre, spaghetti al pomodoro, oltre che di frutta fresca
di stagione (limitando gli snack dolci e salati del commercio).
Appare infine necessario intervenire sulla precoce diffusione dei disturbi
del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione
incontrollata), in relazione, spesso, alla incapacità del soggetto
di definire i propri bisogni e quindi in una situazione di vero e proprio
“dispiacere alimentare”. |
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