SULLE TRACCE DI UN’ANTICA DEVOZIONE

Sardegna

   

Alghero (SS)


Sacrario
La Grotta Verde è situata nel lato orientale di Capo Caccia, all'estremità di Porto Conte, dirimpetto a Punta Giglio.
Il suo nome deriva dai muschi e licheni di colore verde, che ricoprono le grandi colonne stalagmitiche alte anche 20 metri, situate davanti all'ingresso. E' chiamata anche Grotta dell'Altare, perché fu costruito nel XV secolo un piccolo sacrario dedicato a Sant'Erasmo, con un altare immerso tra le stalattiti verdi.

Via
Prendiamo la via Sant'Erasmo per entrare nella zona che fu quasi certamente l'area del primo popolamento della città.

Grotta Verde

Torre

   
LA MADDALENA (SS) Altare nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena

La cappella di Sant’Erasmo (vescovo e martire, patrono dei marinai) è l’ultima a sinistra (la prima alla destra dell’altare maggiore)

   
Baia Sardinia
Costa Smeralda (SS)

Strada

   
   
Sicilia
   
PALERMO Piazza
   

Reitano (ME)

Patrono
Reitano è stato importante ed attivo centro di scambio che ha vissuto un periodo florido le cui testimonianze sono conservate soprattutto nella Chiesa Madre e in quella dedicata alla Madonna del Carmelo, tutte e due risalenti al 1600. La Chiesa della Madonna del Carmelo, che può contare su numerosi devoti reitanesi, è stata recentemente ricostruita e sono attualmente in corso lavori di restauro. La Chiesa Madre, anch'essa oggetto di ristrutturazione, è divisa in tre navate e custodisce al suo interno pregevoli statue del '600, come quella del patrono Sant'Erasmo, e del '700, come un'effigie in marmo della Madonna. Particolarmente pittoresca è anche la Chiesa di Porto Salvo, situata nella frazione marina di Villa Margi.

Reitnano

 

   

Capaci (PA)

 

Patrono

Ogni paese che si rispetti ha un proprio Santo Protettore. E' indiscutibile, quindi, che la nomea del paese dipenda anche dai tributi di devozione e di affetto che vengono riversati dai fedeli al loro Patrono e dalla cura che viene posta per la sua opportuna custodia. Se poi questi ha un carisma particolare ed in diverse situazioni ha mostrato la sua grande forza taumaturgica allora gli onori tributati assumono forma di assoluta venerazione. Ma che succede se il Santo, appunto per le sue virtù miracolose, viene prestato ad un paese vicino e, con la scusa di voler beneficiare un pò più a lungo delle sue grazie, non viene restituito ai suoi legittimi fedeli?
La contesa riguarda Sant'Erasmo, Patrono della Città di Capaci e protagonista inconsapevole della vicenda, mentre gli avvenimenti vedono coinvolti gli abitanti di Capaci e di Isola delle Femmine negli anni tra il 1835 ed il 1837. In quel tempo il colera stava devastando gran parte dell'Italia meridionale portando ovunque morte e desolazione. La tradizione vuole che proprio Capaci venisse risparmiata dal morbo mentre in tutti i paesi del circondario i contaminati si contavano ogni giorno più numerosi. Questo fatto certo non poteva passare a lungo inosservato in quel triste frangente e qualcuno pensò bene di diffondere la voce che l'immunità dal male fosse opera di Sant'Erasmo. Persistendo tale situazione, apparve del tutto naturale la richiesta avanzata dagli abitanti di Isola delle Femmine (tra l'altro tutti originari di Capaci ed allora non ancora amministrativamente autonomi) di poter venerare il simulacro del Santo nella loro chiesetta per un periodo di otto giorni al fine di intercedere la protezione dalla carestia. Fu così che il Santo, con la paterna benedizione dell'Arciprete, Don Vincenzo Bologna, e l'entusiastico consenso di tutta la Confraternita, venne accompagnato nel Borgo di Isola in grande e solenne processione.Trascorsi gli otto giorni i capacioti ne chiesero la restituzione ma i borghigiani avanzarono la richiesta di una proroga per altri otto. Anche questa volta, però, l'impegno venne disatteso così che cominciò a farsi strada ed a rodere come un tarlo il sospetto che gli isolani volessero trattenere per sempre la statua del Santo. Vennero presi gli opportuni contatti e si accesero discussioni a non finire senza che si approdasse ad un accomodamento. Ad un certo punto apparve chiaro il disegno degli isolani: l'intenzione, cioè, che molti avevano intuito ma che nessuno aveva osato manifestare, di tenere il Santo tutto per loro con la scusa che in fondo erano stati proprio loro, gli isolani, a introdurne il culto dalla lontana Città di Gaeta ove con le loro barche si spingevano spesso. La verità, anche se non inaspettata, fece lo stesso effetto di un fulmine che scoppi a ciel sereno. La situazione si fece tesa e minacciò più volte di precipitare mentre il malumore continuava a salire come una febbre. A questo punto l'intervento dell'Arciprete contribuì a calmare gli animi. Secondo lui la contesa non poteva offrire altra soluzione se non quella che i capacioti, guidati dallo stesso Don Vincenzo e dai Giurati del Popolo (Consiglieri), misero in atto qualche notte dopo introducendosi furtivamente nel Borgo, dopo averne scassinata la porta, e portando via la statua del Santo. Il drastico intervento sembrò fare rinsavire tutti e da allora per tradizione e devozione gli abitanti di Isola, il 2 giugno di ogni anno, compiono il consueto viaggio a piedi da Isola a Capaci per sciogliere i voti fatti al Santo, celando forse l'atavico, inconscio disappunto di non avere protetto a dovere l'inviolabilità dell'altare.

Capaci

   
MILAZZO (ME)

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Originariamente era chiamata Sant_Erasmo e venne edificata a seguito della demolizione nel 1581 di una chiesa di eguale denominazione ubicata nell'attuale piazza della Repubblica.
La nuova chiesa di S. Erasmo, nel 1632, fu dedicata a Gesù e Maria.

   

PALERMO

 

Porto
Si trova a circa un chilometro dal porto mercantile di Palermo. Protetto da una Diga Foranea, vi possono ormeggiare solo imbarcazioni di pescaggio limitato.Con il cattivo tempo dal II° quadrante è assolutamente inaccessibile. L'ingresso al porto è continuo. Il fondo marino è sabbioso con fondali da 2 a 3 m.

Via


Clicca per chiudere il messaggio